A tu per tu con Simone Cristicchi,
vincitore del Festival di Sanremo 2007
con il brano "Ti regalerò una rosa"
vincitore del Festival di Sanremo 2007
con il brano "Ti regalerò una rosa"
Che cosa l’ha spinta ad occuparsi della “malattia mentale”?
La musica mi ha portato a conoscere questa sorta
di mondo parallelo, rappresentato dagli ex ospedali psichiatrici.
E questo mi ha riportato alla musica; grazie ad un progetto multimediale più ampio che racchiude uno spettacolo teatrale, un album, un documentario e il libro “Centro di
igiene mentale”.
La musica mi ha portato a conoscere questa sorta
di mondo parallelo, rappresentato dagli ex ospedali psichiatrici.
E questo mi ha riportato alla musica; grazie ad un progetto multimediale più ampio che racchiude uno spettacolo teatrale, un album, un documentario e il libro “Centro di
igiene mentale”.
La musica?
Stavo facendo un tour e sono arrivato in Calabria. Ho visitato un paese di nome Girifalco, dove c’è un complesso manicomiale: però i matti qui stanno fuori, c’è uno scambio con la cittadinanza
per cui non percepisci, girando per le strade, chi è matto e chi no. Non c’è alcun confine.
Da lì, sipuò dire, è cominciato il mio viaggio dentro ciò che rimane dei manicomi italiani da Genova a Roma; ho scoperto anche tante storie intrise di dolore e sofferenza.
Come le lettere del primo Novecento, del manicomio di San Girolamo,
che qualche anno fa mi sono venute alla mano.
E alle quali si è ispirato per la storia di Antonio...
Secondo il regolamento, i matti non potevano comunicare con l’esterno, così le lettere che i pazienti scrivevano ai loro cari venivano fermate. Da lì non uscivano. Loro però avevano l’illusione di comunicare con il mondo esterno. Si tratta di 35 lettere dimenticate che per la prima volta, dopo cento anni, sono arrivate a destinazione, grazie al libro pubblicato per Mondadori e, se vogliamo, in parte anche a Sanremo. Dalle interviste e dalle testimonianze che invece ho raccontato è nato un dvd, da cui è stato estratto anche il video della canzone che ho portato al festival.
Che cosa ha provato nel raccogliere le loro storie?
Mi sono trovato davanti a persone straordinarie, facce solitarie da spezzare il fiato, persone affabili che ti riempiono il cuore.
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