venerdì 25 dicembre 2015

lunedì 21 dicembre 2015

La storia DELL'UNITÀ D'ITALIA in breve









Il tesoro dell'Unità - Raffaello editrice


martedì 15 dicembre 2015

Le difficoltà ortografiche


Prima di scrivere una parola in italiano, 
ascolta bene i suoni, riconoscili e poi scrivili.



ASCOLTA 
(clicca sul link, aprilo e scaricalo in formato .mp3)


  Pal-lo-ne

 Scar-pa

1. Fi-gli    
GLI/GLIO/GLIA/GLIU

2. Mon-ta-gna
GNA/GNO/GNU/GNI/GNE

3. Sciar-pa
SCI/SCE

 Zat-te-ra




4. In-qui-li-no 
QUA/QUI/QUO/QUE

5. Gnoc-chi
CHI/CHE



 

Ges-set-t

6. Mar-ghe-ri-ta 
 GHI/GHE


Slow food contro Fast food




Slow Food Story - Trailer Ufficiale 


  Clicca su questo link per visione il

Slow food story - DOC 3 del 11/07/2013


sabato 12 dicembre 2015

Un libro per capire meglio IL FENOMENO MAFIOSO




Chi ha studiato a fondo la MAFIA preferisce considerarla 
uno "Stato nello Stato". 
Non ha una ideologia politica di destra o di sinistra. 
E' attaccata al POTERE.






La Mafia spiegata ai ragazzi - Antonio Nicaso - Mondadori 2010
Parole chiave: MAFIA, ITALIA, CRIMINALI, CRONACA NERA, SANGUE, FATTI, STORIA, INDAGINI, 
NDRANGHETA, CAMORRA, POLITICA

PENSA!



Pensa è un brano musicale composto 
ed interpretato dal cantautore italiano Fabrizio Moro, vincitore del Festival di Sanremo 2007 
nella sezione Giovani.


Il testo, secondo quanto ha dichiarato il cantante, 
è stato scritto di getto, 
subito dopo la visione di un film
sulla vita di Paolo Borsellino.


Si tratta di un invito alla riflessione, 
CONTRO ogni forma di violenza 
e CONTRO la mafia.
Wikipedia







     




PENSA  - Fabrizio MORO

Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perché hanno denunciato
Il più corrotto dei sistemi troppo spesso ignorato
Uomini o angeli mandati sulla terra per combattere una guerra
Di faide e di famiglie sparse come tante biglie
Su un’isola di sangue che fra tante meraviglie
Fra limoni e fra conchiglie... massacra figli e figlie
Di una generazione costretta a non guardare
A parlare a bassa voce a spegnere la luce
A commentare in pace ogni pallottola nell'aria
Ogni cadavere in un fosso
Ci sono stati uomini che passo dopo passo
Hanno lasciato un segno con coraggio e con impegno
Con dedizione contro un'istituzione organizzata
Cosa nostra
Cosa vostra
Cos'è vostro?
È nostra... la libertà di dire
Che gli occhi sono fatti per guardare
La bocca per parlare
Le orecchie ascoltano
Non solo musica non solo musica
La testa si gira e aggiusta la mira ragiona
A volte condanna a volte perdona
Semplicemente


Pensa
Prima di sparare
Pensa
Prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa
Che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto
Un attimo di più
Con la testa fra le mani




Ci sono stati uomini che sono morti giovani
Ma consapevoli che le loro idee
Sarebbero rimaste nei secoli come parole iperbole
Intatte e reali come piccoli miracoli
Idee di uguaglianza idee di educazione
Contro ogni uomo che eserciti oppressione
Contro ogni suo simile contro chi è più debole
Contro chi sotterra la coscienza nel cemento


Pensa
Prima di sparare
Pensa
Prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa
Che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto
Un attimo di più
Con la testa fra le mani


Ci sono stati uomini che hanno continuato
Nonostante intorno fosse tutto bruciato
Perché in fondo questa vita non ha significato
Se hai paura di una bomba o di un fucile puntato
Gli uomini passano e passa una canzone
Ma nessuno potrà fermare mai la convinzione
Che la giustizia no
Non è solo un'illusione


Pensa
Prima di sparare
Pensa
Prima di dire e di giudicare prova a pensare
Pensa
Che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto
Un attimo di più
Con la testa fra le mani
Pensa

Pensa
Che puoi decidere tu
Resta un attimo soltanto
Un attimo di più
Con la testa fra le mani


Che cosa è la mafia?

https://drive.google.com/file/d/0B2zgzr6L699GMnJybW5VX3BNSVk/view?usp=sharing

Per non dimenticare gli eroi della lotta contro LA MAFIA







venerdì 11 dicembre 2015

Il MAXIPROCESSO DI PALERMO



Clicca su trascrizione per leggere il contenuto del video 




Il maxiprocesso di Palermo è il nome con cui è ricordato 
il processo penale iniziato il 10 febbraio 1986 
e terminato il 16 dicembre 1987 a Palermo, 
tenuto nell’aula bunker 
dai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone  
CONTRO 
Cosa nostra”, la mafia siciliana. 

È chiamato appunto maxiprocesso in quanto sono indagate più di 400 persone, per reati legati alla criminalità organizzata: associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti, decine di delitti 
e una serie di reati minori. 

Il verdetto complessivo ammonta a 19 ergastoli, tra cui Totò Riina e Bernardo Provenzano, 2665 anni di carcere, 11 miliardi e mezzo di lire di multe e 114 assoluzioni. 

Il maxiprocesso è reso possibile grazie alle rivelazioni di Tommaso Buscetta, detto il boss dei due mondi, che nel 1984, dopo l’estradizione dagli Stati Uniti, 
è il primo e più importante degli ex mafiosi che, 
per le rivelazioni che forniscono, vengono chiamati poi “collaboratori di giustizia” o più comunemente “pentiti”.

 Il maxiprocesso di Palermo è considerato 
come la prima reazione importate dello Stato,  
ed è in questa occasione che si afferma finalmente 
il reato di mafia: 
i giudici Falcone e Borsellino iniziano la lotta alla mafia semplicemente riconoscendone l’esistenza. 

Prima di loro l’omertà e la leggerezza sull’argomento permettono l’espandersi di Cosa nostra in ogni campo: dall’edilizia alla politica, dal traffico di stupefacenti 
al riciclaggio di denaro. 

Non manca tuttavia una forte e marcata ostilità da parte di molti componenti della magistratura palermitana, 
che spesso manifestano dubbi e critiche al maxiprocesso 
e ai suoi promotori.


lunedì 7 dicembre 2015

Un Raro raGNO...



La filastrocca delle /gn/


Ogni melo ha la sua mela,
ogni ragno la sua tela.
Ogni pino ha la sua pigna,
ogni colle ha la sua vigna.
Ogni cigno ha uno stagno,
ogni gnomo il suo compagno.
Ogni riccio ha tre castagne,
e le scuole le lavagne.


 

A Cagliari avvistato e catturato un raro esemplare di “vedova nera”

ragno dal morso letale.  

 Clicca  QUI   per leggere l'intero articolo.



lunedì 30 novembre 2015

No alla guerra!


Ascolta attentamente questa canzone scritta nel 1963 da Fabrizio De André, cantautore italiano, considerato da parte della critica uno dei più grandi cantautori italiani di tutti i tempi. 

Aiutati con le immagini per capire il significato delle parole.

 


La canzone prende spunto dalla terribile esperienza vissuta dallo zio deportato 
nei campi di concentramento, 
durante la seconda guerra mondiale.

  E ora completa inserendo le parole mancanti:


primavera     divide         inverno     cammino    fatale      nemico       riflette        ferocia   
il confine          incertezza    
un soldato      il confine

Il  protagonista  è  .........................,  Piero,  che  in  una  luminosa giornata  di ........................  dopo  un  lunghissimo ........................ iniziato  nel  cuore  dell'.........................  varca ................  che  ..................  due nazioni.  

Mentre ............................  sull'inutile ..............  della  guerra,  vede  in  fondo  alla  valle  un  soldato ....................

Quell'................................................ di Piero,  frutto  di   di  umana  solidarietà,  gli sarà......................
 


Perché?  

..........................................................................
E ora, seguendo il testo,

ascolta nuovamente

la canzone.



Che cosa noti?

venerdì 13 novembre 2015

L'angolo dei proverbi


I proverbi 

(dal lat. provĕrbĭu(m), der. di verbum "parola") 
rappresentano un vero e proprio patrimonio 
da conoscere per avvicinarsi con più efficacia 
al popolo e alla cultura italiana.

I proverbi dicono tutto in poche righe; 
costituiscono la saggezza popolare 
 tramandata nei secoli! 
 
Ecco un video tratto dal programma televisivo “L’eredità” in cui il partecipante al gioco deve completare la seconda parte di alcuni dei più classici proverbi italiani.
Riuscirà nell'intento? Scopritelo!



giovedì 12 novembre 2015

Il suono "chi/che"


Quando la lettera H serve per distinguere un suono 
nella grafia E non ha un suono corrispondente 
nella pronuncia si chiama SEGNO DIACRITICO.


Allenati a riconoscerli,
 scegliendo l'attività che ti piace di più:

1. CHI/CHE 
  
2. Chi/che 

3. Filastrocca CHI-CHE